Parte da oggi la raccolta dell’uva bianca. Preludio ad un’annata che si preannuncia emozionante.
Giornata entusiasmante quella che inizia oggi. Stiamo per dare inizio alla raccolta dell’uva bianca poi vendemmieremo il Merlot della Fattoria del Colle, che è già pronto. La maturazione del Sangiovese è simile a quella del 2008 quando a un inverno piovoso seguirono un’estate e un autunno asciutti per cui l’ultima fase vegetativa delle viti accellerò e la vendemmia prevista in pieno ottobre avvenne invece alla fine di settembre. Anche quest’anno ci aspettiamo di raccogliere il Sangiovese intorno a fine mese, per ultimo arriverà in cantina il Foglia Tonda che è in ritardo.
C’è da supporre che l’età delle viti e quindi la dimensione dell’apparato radicale, stia giocando un ruolo determinante sul loro ciclo vegetativo. Nel 2010 abbiamo avuto un inverno e una primavera estremamente ricchi d’acqua. In marzo è avvenuta la maggiore nevicata a memoria d’uomo, in maggio 22 giorni di pioggia … Il terreno era talmente ricco di umidità che le viti hanno sopportato senza problemi un luglio da altoforno e, in agosto, hanno avuto difficoltà a invaiare. Tale processo è innescato da uno stress idrico e quando le viti non hanno sete avviene in ritardo oppure a singhiozzo. Il Foglia Tonda, che è prodotto da viti piantate 20 anni fa, ha avuto problemi di invaiatura ed è tutt’ora in vegetazione.
I dati analitici sono incoraggianti. L’innalzamento dell’alcool potenziale, che nelle vigne destinate al Brunello supera già i 14° potenziali, procede regolarmente, aiutato dal sole. L’acidità è superiore al normale con una forte componente di acido malico e si mantiene alta nonostante la crescita degli zuccheri. La maturità fenolica appare ancora indietro, soprattutto a causa di bucce spesse e piuttosto rigide. E’ invece molto positiva la situazione dei vinaccioli che, in molti casi, sono lignificati.
Le vigne di Sangiovese del Casato Prime Donne a Montalcino sono leggermente più avanti, nella maturazione, rispetto a quelle della Fattoria del Colle di Trequanda. Su questi vigneti viene effettuata la sfogliatura per arieggiare i grappoli e preservarli dalle muffe. A questo punto tutto fa sperare in una vendemmia 5 stelle, se continuerà il bel tempo.
Per maggiori informazioni e foto:
Alessia Bianchi
Fattorie di Donatella Cinelli Colombini
+39 0577 662108
pr@cinellicolombini.it
Antonio Gnassi
press@cinellicolombini.it
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lunedì 13 settembre 2010
Cronaca della vendemmia. Le previsioni sorridono al Brunello
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venerdì 20 agosto 2010
Vendemmia verde. Il diario della vita del Brunello di Donatella Cinelli Colombini e l’impegno per un vino di alta qualità
Si prevede una vendemmia d’altri tempi e questo grazie ai segnali dell’invaiatura. Ecco perché produrre meno uva e uva migliore.
Si chiama “vendemmia verde” perché di fatto i grappoli vengono vendemmiati cioè tolti dalle viti, ma invece di andare in cantina, come durante la vendemmia vera, sono gettati a terra. Il diradamento serve per diminuire il carico d’uva delle piante in modo che i grappoli rimasti arrivino prima e più facilmente alla perfetta maturazione. Viene fatto durante l’invaiatura cioè il cambiamento di colore dell’uva da verde a blù. Normalmente, nella Toscana centrale l’invaiatura avviene i primi di agosto ma quest’anno è ancora in atto.
Il cambio di colore è indotto da uno stress idrico che, evidentemente, in questo pazzo 2010 non c’è stato. Infatti dopo l’inverno più nevoso a memoria d’uomo, la primavera più piovosa degli ultimi duecento anni e un luglio che ha battuto tutti i record di alte temperature le viti sono talmente disorientate che non sanno nemmeno loro cosa fare.
Ha invaiato l’uva Merlot, che è sempre la più precoce; sta invaiando il Sangiovese, ma il Foglia Tonda è ancora verde. Tutto fa presagire una vendemmia in ottobre come avveniva trent’anni fa. Questo rende ancora più importante la vendemmia verde perche i vignaioli potrebbero trovarsi in una partita a scacchi con la pioggia per portare a casa i grappoli sani e maturi prima che l’umidità autunnale li rovini.
Bisogna quindi aiutare le viti affinché accorcino i tempi da qui alla vendemmia. La quantità d’uva che ogni pianta dovrebbe produrre è poco più di un chilo mentre quest’anno molte viti sono sovraccariche di grappoli, toglierne una parte aiuta la maturazione di quelli restanti. Le viti selezionano da sole le zocche migliori lasciando verdi quelle più deboli. Le viti infatti non cercano di produrre vino ma di riprodursi per cui privilegiano i “figli” più promettenti. La vendemmia verde toglie i grappoli “scartati” e favorisce i grappoli “spargoli” cioè più aperti e quindi con maggiori probabilità di dare ottimi vini.
In termini generali ridurre la produzione d’uva è anche un atto di responsabilità rispetto alla sovrapproduzione delle cantine italiane e addirittura mondiali. A livello internazionale lo sbilancio fra vino prodotto e vino consumato è di decine di milioni di ettolitri. Praticamente un lago. Produrre meno e meglio è ormai un dovere per tutti i vignaioli del mondo che, sull’atro fronte, chiedono ai consumatori di sostenerle praticando e diffondendo la cultura del grande vino.
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