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martedì 28 settembre 2010

L’enologa Valerie Lavigne rivoluziona la vendemmia

Valerie Lavigne e la nostra Barbara Magnani - Vendemmia 2010 - Donatella Cinelli Colombini
Valerie Lavigne e la nostra Barbara Magnani - Vendemmia 2010 - Donatella Cinelli Colombini
La celebre enologa delle cantine di Donatella Cinelli Colombini marca concetti rivoluzionari sul modo di fare vendemmia.
“L’uva deve esprimere i suoi caratteri varietali e i suoi profumi”,  dice Valerie Lavigne che precisa: ” l’uva, come qualunque frutto, è acerbo, maturo e poi surmaturo. In questa terza fase ricorda la marmellata. Per questo bisogna cogliere l’uva nel suo momento migliore come qualsivoglia frutto maturo”.
Questa frase sembra banale ma in realtà rivoluziona il modo di fare la vendemmia rispetto a quella concepita alla fine del Novecento quando l’uva veniva lasciata sulle viti fino a surmaturare raggiungendo concentrazioni zuccherine elevatissime nel tentativo di ottenere vini da ‘masticare’.
La nuova ricerca di vini con forte personalità, dove i caratteri dell’uva e del territorio di origine siano più evidenti, porta con se anche la ricerca di vini più eleganti che potenti, molto armonici e meno alcolici. Ecco che anche il modo di vinificare cambia e le estrazioni esasperate degli ultimi anni, attraverso rimontaggi continui del mosto, vengono sostituite da vinificazioni più rispettose dell’uva, con temperature leggermente più basse  e rimontaggi limitati a un volume, un volume e mezzo del succo contenuto nel tino di fermentazione.
Col passare dei giorni e la trasformazione dello zucchero del mosto in alcool, i rimontaggi vengono ancora ridotti, in questa fase l’estrazione si concentra sui tannini per cui il vino acquisisce struttura ma anche una durezza da evitare “dopo la fine della fermentazione alcoolica, il vino deve rimanere fermo e caldo proprio per arrotondare i tannini” conclude Valerie Lavigne.
Oggi, venerdì 24 settembre abbiamo vendemmiato circa la metà dell’uva destinata alBrunello. Ha un alcool potenziale di 14,5 acidità intorno a 8,5, più alta del solito e derivante dall’acido malico che oscilla fra 2,4 e 1,8.
Per maggiori informazioni e foto:
Alessia Bianchi
Fattorie di Donatella Cinelli Colombini
+39 0577 662108
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Antonio Gnassi

lunedì 13 settembre 2010

Cronaca della vendemmia. Le previsioni sorridono al Brunello

Parte da oggi la raccolta dell’uva bianca. Preludio ad un’annata che si preannuncia emozionante.


Giornata entusiasmante quella che inizia oggi. Stiamo per dare inizio alla raccolta dell’uva bianca poi vendemmieremo il Merlot della Fattoria del Colle, che è già pronto. La maturazione del Sangiovese è simile a quella del 2008 quando a un inverno piovoso seguirono un’estate e un autunno asciutti per cui l’ultima fase vegetativa delle viti accellerò e la vendemmia prevista in pieno ottobre avvenne invece alla fine di settembre. Anche quest’anno ci aspettiamo di raccogliere il Sangiovese intorno a fine mese, per ultimo arriverà in cantina il Foglia Tonda che è in ritardo.

C’è da supporre che l’età delle viti e quindi la dimensione dell’apparato radicale, stia giocando un ruolo determinante sul loro ciclo vegetativo. Nel 2010 abbiamo avuto un inverno e una primavera estremamente ricchi d’acqua. In marzo è avvenuta la maggiore nevicata a memoria d’uomo, in maggio 22 giorni di pioggia … Il terreno era talmente ricco di umidità che le viti hanno sopportato senza problemi un luglio da altoforno e, in agosto, hanno avuto difficoltà a invaiare. Tale processo è innescato da uno stress idrico e quando le viti non hanno sete avviene in ritardo oppure a singhiozzo. Il Foglia Tonda, che è prodotto da viti piantate 20 anni fa, ha avuto problemi di invaiatura ed è tutt’ora in vegetazione.

I dati analitici sono incoraggianti. L’innalzamento dell’alcool potenziale, che nelle vigne destinate al Brunello supera già i 14° potenziali, procede regolarmente, aiutato dal sole. L’acidità è superiore al normale con una forte componente di acido malico e si mantiene alta nonostante la crescita degli zuccheri. La maturità fenolica appare ancora indietro, soprattutto a causa di bucce spesse e piuttosto rigide. E’ invece molto positiva la situazione dei vinaccioli che, in molti casi, sono lignificati.

Le vigne di Sangiovese del Casato Prime Donne a Montalcino sono leggermente più avanti, nella maturazione, rispetto a quelle della Fattoria del Colle di Trequanda. Su questi vigneti viene effettuata la sfogliatura per arieggiare i grappoli e preservarli dalle muffe. A questo punto tutto fa sperare in una vendemmia 5 stelle, se continuerà il bel tempo.



Per maggiori informazioni e foto:


Alessia Bianchi


Fattorie di Donatella Cinelli Colombini

+39 0577 662108

pr@cinellicolombini.it



Antonio Gnassi

press@cinellicolombini.it

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martedì 17 agosto 2010

A Montalcino il Premio Casato Prime Donne è un museo all’aria aperta. Land Art tra i filari di Brunello di Montalcino




La vignaiola di Michael Austin Latka istallata tra i filari di Brunello in occasione del Premio Casato Prime Donne a Montalcino (Siena)
La vignaiola di Michael Austin Latka istallata tra i filari di Brunello in occasione del Premio Casato Prime Donne a Montalcino (Siena)

La vignaiola di Michael Austin Latka istallata tra i filari di Brunello in occasione del Premio Casato Prime Donne il 18 settembre 2010 a Montalcino (Siena). L’opera in travertino, fa parte di una nuova proposta culturale “artistically correct” cioè compatibile con l’ambiente per materiali e soggetto.
Il Premio “Casato Prime Donne”, che ogni anno viene assegnato al personaggio femminile più emblematico e ai migliori contributi nella divulgazione di Montalcino, dà origine a un percorso fra le vigne di Brunello di Donatella Cinelli Colombini. Lungo il suggestivo itinerario vi sono le dediche delle vincitrici incise su blocchi di travertino e le opere di giovani artisti. Le istallazioni si aggiungono al paesaggio della Val d’Orcia per creare un capolavoro inedito che ogni anno – sono già sette – si arricchisce di nuovi contributi.
In occasione del Premio Casato Prime Donne 2010 arriva la statua dello scultore statunitense Michael Austin Latkache va inquadrata nella “Land Art”, una nuova proposta culturale in armonia con l’ambiente e il paesaggio. Una proposta che porta le istallazioni artistiche fuori delle città e accresce la dignità degli scenari naturali conferendo loro un nuovo aspetto e un nuovo significato. Opere enormemente grandi, oppure, e questa è la nuova frontiera, “artistically correct” cioè compatibili con l’ambiente per materiali e soggetto. E’ questa la scelta di Michael Austin Latka che ha usato il travertino del Sud del senese per scolpire un’antica vignaiolariportandola fra i filari dove ha lavorato per centinaia d’anni.
Il giovane sculture del Connecticut ha scelto di riprodurre in modo naturalistico e quasi filologico una di quelle donne minute, coraggiose, tenaci e instancabili, che costituivano il pilastro della campagna toscana. Un autentico omaggio alla storia di questa terra da un’artista che, pur provenendo da un altro Paese, ha saputo dare dignità di protagonista a chi, per secoli, è rimasta silenziosamente nell’ombra. Grazie a un rigore formale che ha semplificato le forme, la vignaiola di Michael Austin Latka si è trasformata nel simbolo delle “Prime Donne” di un tempo, quelle da cui discendono le protagoniste della cantina “Casato Prime Donne” la prima in Italia con un organico tutto al femminile.
Il trekking delle Prime Donne vede l’inizio del suo percorso segnato dalle colombe diOrlando Orlandini, orafo e scultore di fama internazionale. Si tratta di otto colombe in ceramica smaltata, simbolo di pace e di femminilità, che sono state collocate vicino a una poesia di Frances Mayes. Il percorso prosegue con tre enormi banderuole in ferro raffiguranti i “Gangheretti”, coloratissimi folletti disegnati da Alessandro Grazi, pittore e grafico senese a cui si deve il Palio di Siena del luglio 2007. Nel punto più alto del Casato Prime Donne c’è la dedica di Santa Francesca Cabrini alle donne “Vi benedica il Cuore SS di Gesù… il manto della Immacolata nostra Madre si tenda su tutte voi”. QuiRossana Mulinari ha collocato “Animo”, una croce sorretta da sei blocchi di travertino. Sul muro della cantina Casato Prime Donne ci sono le foto “Foemina” di Bruno Bruchi eGiovanni Senatore, quattro ritratti di donna contemporanei eppure molto diversi. Sul muro della Tinaia c’è invece il calendario del Brunello in cristallo di Stefano Carlucci.
L’istallazione 2009 è costituita dalle “Pietre Parlanti” di Jeff Shapiro, scrittore statunitense residente a Siena. Egli ha creato un lastricato che dialoga con chi ci cammina sopra. Inizia con un invito “See what’s growing”, “See in order to grow”, continua con una sollecitazione “Do you see?” e si conclude con un monito “And are you growing?”. Ancora nello spirito della “Land Art” l’opera realizzata dal giovane architetto montalcinese Marco Pignattai, Ardita, è una vacca Chianina a grandezza naturale in travertino che trascina un aratro come le vere vacche hanno fatto per secoli.
Ulteriori informazioni:
Casato Prime Donne Montalcino
Antonella Marconi
0577 849421
Alessia Bianchi
0577 662108
Press Office
Antonio Gnassi
Mobile: +39 347 5822285